Università degli Studi di Bari - Laboratorio di Epistemologia Informatica e Dipartimento di Scienze Filosofiche

 

Varzi, A. C., Parole, oggetti, eventi e altri argomenti di metafisica.
Carocci, Roma 2001, pp. 239, Euro 12,91, ISBN 88-430-1989-9

Recensione di Carmelo Calì - 9/5/2002

[filosofia analitica, filosofia teoretica (metafisica)]

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Il libro di Varzi fornisce una mappa delle questioni di metodo e dei problemi affrontati nelle teorie metafisiche elaborate dai filosofi analitici contemporanei. Le questioni dibattute vertono sulla strategia da adottare per individuare ciò che esiste nel mondo, sulla costituzione materiale degli oggetti e degli artefatti, sulle caratteristiche degli eventi e sulla loro eventuale distinzione dagli oggetti, sui rispettivi criteri d'identità relativi alla localizzazione nella stessa regione spazio — temporale o alla persistenza nel tempo o attraverso il cambiamento. Grazie all'indice analitico e alla ricca e aggiornata bibliografia, il lettore è messo anche in grado di selezionare un percorso di lettura ed individuare i relativi testi della letteratura recente sull'argomento.

L'autore modella l'esposizione sulla metafora della redazione di un catalogo universale: quali voci è necessario introdurre per elencare ciò che esiste e ciò a cui ci si riferisce quando parliamo o quando agiamo? È sufficiente che i buchi o i baci siano numerabili o indicabili, per contarli come enti del mondo ed assegnare loro voci distinte all'interno del catalogo? La scelta delle voci dipenderà dalle categorie impiegate per individuare ciò che deve essere inserito nel catalogo, ma anche dall'impostazione della teoria metafisica da elaborare, identificabile con una descrizione delle strutture del mondo attuale, o di mondi possibili, oppure con una ricostruzione del sistema linguistico o concettuale, con cui si dà forma alla varietà del mondo. Queste due impostazioni sono il punto di riferimento per esporre le teorie che rispondono alle domande se gli eventi siano dei particolari astratti o degli universali, se sia necessario tracciare una distinzione metafisica tra oggetti concreti e astratti ed introdurre voci diverse nel catalogo per i rispettivi esempi, se la vaghezza nel riferimento ad oggetti ed eventi dipenda da ciò a cui ci riferiamo o dal modo con cui effettuiamo il riferimento. Una lista delle teorie proposte, nell'ambito dei singoli problemi discussi, comprenderebbe: le tesi di Quine e di Kim sulla natura degli eventi, considerati ora come particolari massimamente concreti ora come particolari massimamente astratti, esemplificabili in determinate regioni dello spazio e del tempo [cap. 3]; la teoria dei "continuanti", per la quale gli oggetti concreti posseggono solo tre dimensioni, estendendosi solo nello spazio, ma permanendo nel tempo, o quella degli "occorrenti", secondo la quale essi posseggono quattro dimensioni, estendendosi anche nel tempo, nel quale si protraggono [ §§ 5.3; 5.4; 5.6], o la teoria del "sequenzialismo", della quale è un esempio la formulazione di Chisholm in termini di entia successiva [§§ 5.8, 5.9]; la teoria della semantica "supervalutazionale " di David Lewis e Kit Fine, impiegata per risolvere il problema della vaghezza, un esempio classico della quale può essere il paradosso del mucchio [§§ 6.5, 6.8]; la teoria dei tropi di Donald Williams [§ 7.8].

La presentazione delle teorie metafisiche è, inoltre, arricchita dall'introduzione di figure che esemplificano le diverse impostazioni di cui è suscettibile una formulazione di una teoria metafisica: il filosofo moltiplicatore, l'unificatore, il realista, il nominalista austero e quello radicale. Nell'ambito di ciascuna discussione, queste figure attuano strategie argomentative diverse: dalla considerazione che l'uso corretto dei termini e la comprensione delle condizioni di verità degli enunciati siano indici sufficienti dell'esistenza dei rispettivi referenti, alla riformulazione degli enunciati per restituire le reali convinzioni metafisiche dei parlanti, alla correzione degli errori e delle illusioni indotte dalla forma grammaticale degli enunciati, che governa abitudini linguistiche ritenute prive di conseguenze metafisiche. La mappa di Varzi, però, non permette solo di orientarsi tra i problemi dibattuti, ma traccia un confine tra questioni semantiche e metafisiche. Si tratta di un confine necessario per l'impostazione di ogni teoria metafisica. Essa deve mirare a fornire una risposta coerente alle domande sugli oggetti, gli eventi, e a render ragione del maggior numero d'intuizioni in merito, tenendo conto anche dell'articolazione delle parole con il mondo. Non ogni teorema semantico, però, è un teorema metafisico, non ogni implicazione valida per un'interpretazione de dicto di un enunciato è valida per un'interpretazione de re. Per esempio, l'indeterminatezza semantica può non impedire la formulazione di una teoria metafisica precisa, come accade nel caso della discussione della vaghezza.

Una teoria metafisica deve, dunque, ricorrere all'analisi semantica, utile per distinguere quali implicazioni trarre legittimamente nella costruzione del proprio catalogo dall'uso e dalla comprensione delle parole, pur mantenendo la distinzione tra semantica e metafisica, decidendo di volta in volta fino a che punto sia ragionevole dubitare delle nostre intuizioni sul significato di certe parole o su concetti molto generali, qualora essi appaiano problematici dal punto di vista semantico. Questo sembra essere l'unico criterio per l'esercizio stesso dell'analisi metafisica, poiché distinguendo accuratamente tesi semantiche e metafisiche è possibile comprendere il significato e l'impegno delle teorie che si disputano la natura degli eventi, i criteri d'identità sincronici o di persistenza nel tempo degli oggetti, la distinzione tra oggetti concreti e universali. La difficoltà di accettare come valida una teoria sugli eventi può anche dipendere dalla mancata distinzione tra aspetto semantico delle condizioni poste dalla teoria e implicazioni metafisiche sulla natura degli eventi, che dovrebbero soddisfare queste condizioni. Si veda la discussione della teoria di Kim [§§ 3.5 e 3.6], rispetto alla quale l'indeterminatezza del modo di parlare degli eventi sembra incidere sul tipo di descrizione semantica, che ne viene data e che porta alla conclusione di una pluralità illimitata di eventi, la quale potrebbe invece essere solo il riflesso della differenza del senso delle espressioni che usiamo per gli eventi, senza che ciò implichi una differenza sul piano referenziale. O ancora, si considerino i problemi posti da quei concetti vaghi indipendentemente dalle categorie grammaticali, alle quali appartengono le espressioni corrispondenti. Se è vago il concetto di montagna, dobbiamo affermare che lo sia anche ciò a cui ci riferiamo quando lo usiamo per riferirci anche a un ente particolare come il Cervino? La decisione se la vaghezza in questione sia un'indeterminatezza metafisica, il che implicherebbe che il referente di certe espressioni che cade sotto un concetto vago sia un ente dai confini imprecisi o sfuggenti, o semantica, per cui l'indeterminatezza del modo di usare certi nomi e concetti non impedisce che certi oggetti con una precisa collocazione nello spazio-tempo possano esserne considerati il referente, è un passo denso di conseguenze. Ci si potrà avviare alla costruzione di un catalogo preciso pieno di entità vaghe o di un catalogo vago pieno di entità precise, dando delle restrizioni concettuali sulla vaghezza.

Più che essere frutto di una disputa relativa ad un singolo problema, però, questo criterio assume un valore metodologico per la metafisica, il cui esercizio coincide in parte con l'istituzione di un nesso chiaro tra varietà del nostro apparato cognitivo e linguistico e la varietà del mondo.

Indice  

1.Il catalogo universale
2.Dare un fiore, dare un bacio
2.1 Riferimento e forma logica; 2.2 Parlare di baci; 2.3 Basta trovare l'avverbio; 2.4 Interpretazione e rivoluzione; 2.5 Un'impresa densa di insidie; 2.6 Tirando le somme.
3. Cose che capitano
3.1 La varietà degli eventi; 3.2 Gli eventi particolari; 3.3 Il continuo concreto-astratto; 3.4 Gli eventi come particolari astratti; 3.5 Descrizioni complete e descrizioni parziali ; 3.6 Il divario tra metafisica e semantica; 3.7 E i fatti?
4. Problemi d'identità
4.1 L'illusione di un criterio; 4.2 Intuizioni a confronto; 4.3 La trappola svelata; 4.4 Oltre gli eventi; 4.5 Dove fermarsi?; 4.6 Strutture linguistiche e strutture mondane; 4.7 Ogni cosa è uguale a se stessa, e a nient'altro.
5. Esistere e persistere
5.1 L'anfora al mattino e l'anfora alla sera; 5.2 Il principio di continuità; 5.3 Quante dimensioni ha un'anfora?; 5.4 La teoria dei continuanti; 5.5 Un rompicapo; 5.6 La metafisica degli occorrenti; 5.7 Diversità e cambiamento; 5.8 Come onde nel mare; 5.9 Soltanto sequenze?; 5.10 Teorie a confronto.
6. Sfumature
6.1 I paradossi della vaghezza; 6.2 Indeterminatezza de re, indeterminatezza de dicto; 6.3 Vaghezza e identità; 6.4 La scappatoia epistemica; 6.5 La teoria della super-verità; 6.6 A ogni precisazione c'è un limite; 6.7 Restrizioni concettuali; 6.8 Il paradosso dissolto.
7. Al di là dei particolari
7.1 Nominalismo e realismo; 7.2 Il principio di predicazione; 7.3 La modestia è una virtù?; 7.4 Le complicazioni del nominalista; 7.5 Parole per tutti; 7.6 Le complicazioni del realista; 7.7 Identità e regresso; 7.8 Un mondo di tropi?
Osservazioni conclusive
Riferimenti bibliografici
Indice analitico
Indice dei nomi

L'autore  

Achille C. Varzi è associate professor di Filosofia alla Columbia University di New York. S'interessa principalmente di Logica e Metafisica. È associate editor del "Journal of Philosophy" ed advisory editor di "The Monist" e "Dialectica".
Ha curato: Fifty years of Events. An annotated Bibliography 1947 to 1997, Philosophy Documentation Center, Bowling Green (OH), 1997, con Roberto Casati; Theory and Problems of Logic, Mc Graw Hill, New York, 1998, con John Nolt e Dennis Rohatyn; The Nature of Logic, CSLI Publications / Cambridge University Press, Stanford, 1999; Temporal parts, numero monografico di "The Monist", vol. 83, 2000; Speaking of Events, Oxford University Press, New York, 2000, con James Higginbothame e Fabio Pianesi; The philosophy of Geography, numero di "Topoi", vol. 20/2, 2001.
Con R. Casati ha scritto: Holes and other superficialities, MIT Press, Cambridge (Mass.), 1994; tr. it. di L. Sosio, Buchi e altre superficialità, Garzanti, Milano, 1996; Events, Aldershot, Dartmouth, 1996; Parts and places: The Structures of Spatial Representation, MIT Press, Cambridge (Mass.), 1999. I trabocchetti della rappresentazione spaziale, "Sistemi Intelligenti", 11: 1, 7-28,1999; All the Things You Are, in G. Usberti (a cura di), Modi dell'oggettività, Milano, Bompiani, 2000, pp. 77-85.
Ha pubblicato: A note on Analysis and Circular Definitions, "Grazer philosophische Studien", 54: 107-115, 1998 (con F. Orilia); tr. it., Analisi e definizioni circolari, in M. Di Francesco, D. Marconi, P. Parrini, Filosofia analitica 1996-1998. Prospettive teoriche e revisioni storiografiche, Edizioni Guerini e Associati, 1998; Le strutture dell'ordinario, in L. Lombardi Vallauri (a cura di), Logos dell'essere, logos della norma, Editrice Adriatica, Bari, 1999, pp. 489-530; An Essay in Universal Semantics, Kluwer Academic Publishers, Dordrecht / Boston / London, 1999; L'autoriferimento si spiega da sé, in "Rivista d'Estetica", 18: 3, 2001; ristampato come I contesti del paradosso, in C. Penco, La svolta contestuale, Mc Graw Hill Italia, Milano, 2001, Metafisica e ontologia, in F. D'Agostini e N. Vassallo (a cura di), Storia della filosofia analitica, Einaudi, Torino, 2002, pp. 81-117; Words and Objects, in A. Bottani, M. Carrara, D. Giaretta (a cura di), Individuals, Essence and Identity. Themes of Analitic Metaphysics, Kluwer Academic Publisher, Dordrecht / Boston / London, 2002, pp. 49-75.

Links  


http://www.columbia.edu/~av72/index.html
è l'indirizzo della home page di A. Varzi;

http://ontology.buffalo.edu// è l'indirizzo del sito dell'Università di Buffalo (USA) dedicato a molti temi di metafisica e ontologia, di cui si discute nel libro;

www.nyu.edu/gsas/dept/philo/faculty/sorensen/vagueness è il sito di un reading group sul problema della vaghezza, con links utili e resoconti delle discussioni o presentazioni di papers



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