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ACA: l'opera d'Arte come conoscenza e coscienza dinamica di idee, percezioni ed emozioni  
Maria Filippone Colonna
ISSN 1127-4883 BTA - Bollettino Telematico dell'Arte, 28 Settembre 2010, n. 575
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Area Artisti

Il Sequenzialismo di Angelo Calabria, in arte ACA, credo sia il primo tentativo di esprimere con un linguaggio artistico la grande rivoluzione della fisica contemporanea nel descrivere la realtà: le scoperte scientifiche del XX secolo ci hanno rivelato che la materia e gli stessi eventi di cui siamo protagonisti o osservatori, non sono “un continuum ininterrotto” strutturato in tre o quattro dimensioni, ma “esistono come flussi di particelle che scorrono nel continuum di dimensioni sequenziali in costante evoluzione”…”Le particelle elementari sono entità doppie, possono essere cioè sia grani di materia solida che onde immateriali e sono in grado di assumere contemporaneamente più stati.”

Semplificando: la materia (misurabile e tangibile) non può essere più concepita in contrapposizione all'energia, ma è la stessa energia “condensata” ed emergente dal “continuum”, grazie all'interazione tra le particelle che la compongono, la luce e la facoltà-attività cerebrale dell'essere umano che la percepisce “creativamente”attraverso i cinque sensi.

A questa rivoluzione copernicana nel modo di considerare e definire la realtà cosiddetta materiale non possono che adeguarsi il linguaggio e tutte le forme di comunicazione oggi emergenti. Noi ci occuperemo della comunicazione attraverso l'Arte di Angelo Calabria.

L'impresa del nostro artista appare subito titanica e forse anche temeraria, nonostante l'apparente “semplicità” delle sue icone arcaiche ricorrenti: le frecce e i numeri. Egli infatti, di pari passo con la ricerca scientifica e in sinergia con le tecnologie avanzate dell'informatica, si addentra con lo sguardo nel cuore della materia e trova conferma alle teorie scientifiche: l'Arte cioè, oltre ad essere invenzione creativa, è soprattutto una forma privilegiata di conoscenza della realtà, mentre la ricerca scientifica, oltre ad essere conoscenza e scoperta, è anche in qualche modo invenzione della stessa realtà, cioè partecipa alla sua “creazione” e configurazione che poi coincide, in senso letterale, con la nostra “visione del mondo”. Così si chiude (e si riapre) la circolarità semantica tra Arte e Scienza a cui hanno guardato tutte le grandi menti speculative e creative di ogni tempo.

Parlando del momento della fruizione il nostro artista si esprime così: “Con l'opera <sequenzialista> ci si addentra nel primo stadio (comunicativo), all' “origine”, dove il messaggio coincide con l'informazione primaria del gesto, con la sua essenza e dove a comunicare è la direzione sequenziale spazio-temporale espressiva - del movimento della mano (artista) e dello sguardo “osservatore” - che ci parla al di là del risultato-immagine della forma e del colore o della referenzialità figurativa.” E ancora: “…Si tratta, in sostanza, di non assecondare passivamente lo stimolo percettivo generale e immediato, ma di agire “attivamente” e in maniera analitica per approfondire, con ulteriori informazioni (spazio-temporali), quello stesso stimolo.”

L'opera nasce nella mente dell'artista e conclude il suo percorso negli occhi e nella mente dell'osservatore e, attraverso l'intero percorso, che è poi l'evento della comunicazione, fa interagire il primo con il secondo modificando entrambi e la percezione che hanno della stessa opera. Questo accade sempre, anche a livello inconscio, nel momento della percezione dell'opera d'Arte, ma, nel pensiero di ACA e nelle sue creazioni si verifica una presa di coscienza che non ha precedenti nella conferma del fenomeno e nel renderlo riconoscibile.

In questo modo, l'immagine pittorica o grafica realizzata nell'opera è soltanto il simbolo, la metafora dell'opera. E l'opera è molto di più: è il risultato dell'operazione completa e complessa compiuta dall'artista nel campo della comunicazione.

Interprete estremo della propria epoca ACA ha raggiunto così la più alta forma di astrazione.

L'OPERA VISIBILE da lui creata ci rimanda infatti ad un'OPERA INVISIBILE, ne annunzia la nascita, la vita e l'energia, destinata ad alimentarsi grazie alla partecipazione di un pubblico che la osservi con attenzione creativa.

Comunicare in un modo così rigoroso e privo di compiacimenti estetici è un atto di grande coraggio, compiuto sul confine tra ciò che è o sembra reale, tangibile e misurabile nello spazio-tempo e le infinite potenzialità del reale che attendono, per emergere dall'indistinto di altri spazi e altri tempi, l'atto creativo dell'artista, la sua “scelta”.

Dove conduce questo viaggio spazio-temporale attraverso le opere di ACA?

Non soltanto alla scoperta di nuovi contenuti o significati e neppure al godimento estetico di forme e colori, ma all'intuizione di ciò che è oltre tali forme colori e significati, cioè del mistero in cui siamo immersi. Proprio nel momento in cui crediamo di avere raggiunto il massimo livello di comprensione razionale della realtà riscopriamo il senso profondo del mistero. E il senso del mistero è, per ognuno di noi, autoreferenziale: di qui l'inconsapevole quanto fulminea inversione di rotta dalla materia visibile dell'opera alla fonte di energia significativa che la genera, non solo dentro l'artista, ma anche all'interno di ognuno di noi come fruitori dell'opera. E questo significa prima oscurità poi luce, cioè prima tormento dell'ulteriore ricerca, poi conquista di nuova consapevolezza. E per questo l'opera d'arte, invece di appartenere soltanto al suo autore, conquista quello spessore collettivo che si approfondisce e dilata con la sua diffusione nello spazio e nel tempo. Il riferimento all'energia mentale e psichica che genera l'opera d'arte spiega così perché un artista è grande nella misura in cui esprime l'anima di una comunità d'Arte e di vita e, ancor più, della propria epoca e perfino di altre epoche, anche remote, come nel caso di ACA.

Non è facile prevedere le conseguenze di scoperte così imponenti in ambito sia strettamente scientifico, sia in campi di grande interesse culturale e sociale attinenti alle varie forme d'Arte e alla dimensione religiosa e spirituale.

Il mondo materiale si dissolve nella danza e nell'inarrestabile movimento delle particelle elementari: la realtà è, sì, fatta di materia, ma il cuore della materia è energia e l'energia è informazione e sequela di significati da scoprire per reinventare e ricreare la realtà e la nostra visione del mondo.

A proposito del reale Jean Guitton dice: “Vorrei tornare a un'idea che abbiamo già discusso in questo libro (1): ho la sensazione che siamo immersi in quel famoso campo di informazione fatto di coscienza e di materia….l'ordine dello spirito e l'ordine della materia non sono incompatibili l'uno con l'altro, ma si collocano lungo una vasta gamma di ordini che va dall'ordine meccanico a quello spirituale…diventa chiaro che il loro dualismo è un'illusione.”

E Charles S. Peirce: “Lo spirito umano riflette l'universo che a sua volta riflette lo spirito umano: a questo punto non si può più affermare semplicemente che la materia e lo spirito coesistono, ma piuttosto che esistono l'una attraverso l'altro.”

Ecco infine il pensiero di Pagels. “Credo che l'universo sia un messaggio formulato in un codice segreto, un codice cosmico, e che il compito dell'uomo di scienza consista nel decifrare questo codice.”

Tornando al lavoro di ACA non resta che sottolineare il suo impegno portato fino all'inverosimile nell'affrontare, anche se con dimensioni e mezzi diversi, lo stesso compito affidato all'uomo di scienza: decifrare il codice in cui è scritto l'universo.

Se l'universo è veramente, come ritiene la maggior parte dei fisici, “un messaggio da decifrare”, insieme alla ricerca dei significati contenuti in ogni particella di “energia-informazione”, si riapre più urgente che mai l'interrogativo: chi è l'autore di questo straordinario messaggio e a chi è rivolto? Quanto all'autore, la risposta è affidata, più che agli scienziati, artisti, e uomini di cultura, all'intelligenza e coscienza di ogni singolo individuo perché siamo tutti - e di questo non credo possa dubitare nessuno - destinatari del messaggio.

Con le sue opere e i risultati dei suoi studi ACA sta proponendo anche ai fruitori delle sue opere un compito impegnativo e destinato ad aprire nuove importanti prospettive sul ruolo dell'Arte nella società del futuro e sulle potenzialità dei linguaggi legati alle tecnologie informatico-creative.

Per quanto riguarda il futuro possiamo fare soltanto ipotesi, ma sappiamo che il viaggio verso la conoscenza della realtà ci conduce almeno a tentare scoperta del mistero che è in noi e intorno a noi e che ci interroga per rispondere alle nostre domande offrendoci, insieme al suo messaggio, alcune importanti chiavi di lettura. Per questo non ci possiamo fermare: la posta in gioco è troppo alta, anche se la strada è lunga e difficile.

NOTE

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(1)  Jean Guitton, G.Bogdanov, J. Bogdanov, Dio e la scienza. Verso il metarealismo, Bompiani, 1991






Fig. 1
ACA, Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Alla Fine, Gioia Contrastata, 2010 (immagine 638)
smalto e acrilico su tela, cm. 24 x 18

Fig. 2
ACA, Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Libertà che si Rafforza, 2010 (immagine 639)
smalto e acrilico su tela, cm. 24 x 18

Fig. 3
ACA, Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Rimedio Finale Debole, 2010 (immagine 640)
smalto e acrilico su tela, cm. 24 x 18

Fig. 4
ACA, Elaborazione: Percorso Spazio-Temporale Espressivo. Caricamento Finale, 2010 (immagine 641)
smalto e acrilico su tela, cm. 24 x 18

	

Immagini cortesia di Angelo Calabria, in arte ACA

 

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